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E' il fondo antico della biblioteca, costituito da 8288 volumi e miscellanee cronologicamente compresi tra il 1500 e il 1834 e così ripartiti: 1 incunabolo (Causa vitaliana de precedentia heremitarum et minorum, di Nicolò Bariani, stampato a Cremona da Carlo Derlerio l'8 aprile 1500), 570 cinquecentine, circa 2000 libri del seicento, oltre 5000 del settecento, quasi un migliaio dell'ottocento.
Si tratta della biblioteca personale di Monsignor Alessandro Lazzerini, da cui prende nome la Biblioteca comunale di Prato, messa insieme con non poche fatiche e spese, come lo stesso Lazzerini ricorda nel testamento con il quale la lasciava nella sua integrità "alla Città di Prato in Toscana", terra di origine della sua famiglia, perché fosse aperta al pubblico.